Atzori si è assunto la sua parte di colpe per le scelte iniziali

16.09.2013 11:25 di Franco Cleopadre   vedi letture
Atzori si è assunto la sua parte di colpe per le scelte iniziali
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© foto di Federico De Luca

Il tifoso si chiede : Perché ? Il dubbio è riferito alla formazione dello Stretto,  mandata inizialmente in campo .Perché  si chiede il tifoso, pur sapendo di giocare contro una squadra, che non perde in casa da 9 gare ,il tecnico di Collepardo, ha osato tanto, fino al punto di privarsi  dall’inizio di Di Michele e Strasser ? Siamo uomini o caporali, avrebbe detto Totò. Perché , si chiede il tifoso, il centrocampo è stato privato di un uomo possente e di qualità  come Strasser  e la fase offensiva   dell’apporto di Di Michele, uomo di  esperienza, che ha la geometria nei piedi ,  riesce  a districarsi fra una selva di gambe, o incutere sudditanza psicologia ad una squadra , composta per buona parte da  ragazzi  provenienti dalla Lega Pro?  Probabilmente Atzori  sperava di  concludere il primo tempo sullo 0-0 o al massimo con qualche goal al passivo, come era successo con la Juve Stabia, per poi sferrare l’attacco nel secondo tempo,  sottovalutando  7 possibili   variabili  , per cui alla fine, le sue scelte si sono dimostrate  “ falli da rigore”.

1) L’infortunio di Benassi

2) Che il Trapani avesse uno Diuric in più in attacco che né Adejo ,né Lucioni,  sono riusciti a contenere nell’azione delle due reti.

3) Che il  brasiliano Adriano, ha la  classica mentalità brasiliana, fatta  di  scatti, ,dribling,  finte e buone ripartenze,  ma alla fine, ( vedi ,ad esempio 2’ di gioco e 24’ ) … la  barca tornò sola,… recita  la vecchia canzone di  Ruccione e Fiorelli.

4)Che Dall’Oglio, pur non demeritando, come esordio, non ha dato l’apporto di concretezza   e qualità, che il caso richiedeva. E’ stato più impegnato a difendere  che ad offendere. L’ esordio, l’avremmo visto meglio in una partita emotivamente  e tecnicamente meno impegnativa.

5)Gerardi  nel primo tempo è apparso spesso isolato, doveva  fare reparto da solo. Dall’Oglio, schierato a suo supporto  , è stato  più votato alla fase difensiva ,  per cui Gerardi da solo, non ha punto .

6) Ciò ha permesso   ai trapanesi di vivere sereni in difesa e quindi  permettere a Pacilli sulla destra e Nizzetto sulla sinistra, di scorazzare a piacimento, costringendo  gli esterni   calabresi, Da Silva e Foglio, più ad un lavoro di copertura che di spinta, come spesso fanno.

7) Che la Reggina ,dopo la prova con la Juve Stabia, sarebbe scesa in campo  con le batterie tendenzialmente scariche.

Sono mancati  il giro palla , le geometrie, l’impensierimento  del portiere avversario, con esclusione della traversa di Di Michele  al 55’. Le due sostituzioni ad inizio ripresa, non hanno sortito l’effetto sperato,  in quanto il Trapani aveva  già  acquisito  il predominio  territoriale ,anche  se Maza, lo spagnolo del Barcellona, non ha tradito la scuola dell’ex Guardiola, smistando immediatamente la palla  una volta ricevutala, senza forzare in presenza dell’avversario. Questa  è una positività in quanto significa avere chiaro il concetto che il calcio è un gioco di squadra e non una partita a scacchi.  il primo tempo, lo abbiamo  regalato  su un vassoio d’argento  alla squadra di Boscaglia ,e nel secondo , quando il risultato era al 65%  compromesso, non siamo stati capaci, non dico di pareggiare o vincere l’incontro,ma almeno di impensierire  gli avversari.

Ma  è questo il momento di recitare il de profundis? Certamente no. Per ritornare alle canzoni  “ Non sempre si può vincere”.  Pur se amareggiati per la sconfitta, per la quale Atzori si è assunto  la sua parte di responsabilità per le scelte iniziali, è compito  anche di chi come noi  può orientare  il tifoso , virare verso la speranza e  non lo sfascio. Siamo dell’idea che alla prossima partita contro il Novara,  degli ex  Aglietti  e Comi, qualunque, sarà il risultato, non si possa  o  debba  pensare in termini ultimativi. Il Mr e i ragazzi  hanno bisogno  non solo di lavorare  come spesso dice  l’allenatore, ma  di lavorare in pace,  ed evitare per quanto possibile  tensioni. Abbiamo preso 4 goal, e più che andare alla ricerca dei  globuli bianchi , rossi o verdi , cerchiamo  di far tesoro degli errori commessi. A noi , dall’esterno, il compito di abbozzare  la diagnosi, ai tecnici quello di individuare la giusta terapia ,nella convinzione  che ci sono le condizioni umane e tecniche  per  affrontare  il problema e riportare il sorriso sulle labbra dell’ambiente, sapendo di avere un allenatore che  ha  la psicologia  nel DNA  e la motivazione come grande risorsa.