AMARCORD AMARANTO
L’estate scorsa , masticavamo amaro per la mancata iscrizione della Reggina alla Lega Pro, abbondantemente sudata sul campo, ed è ancora viva nella mente del tifo amaranto, la vittoria dei play out a Messina … ma la palla è rotonda… e la beffa era in agguato.
All’ entusiasmo della sera del 30 Maggio 2015, ha fatto seguito la fallimentare spedizione romana del trio Foti,Falcomatà,Praticò, e la corsa in Banca di alcuni di noi, per tentare di salvare la morente Reggina. Niente da fare ,il giorno dopo l’inizio della sottoscrizione per il salvataggio, la Lega svincolava tutti i calciatori amaranto, ovvero dissolveva il parco giocatori della Reggina Calcio 1986.
Quindi niente calcio a Reggio… per il 15/16 vanificando le speranze di Mimmo Praticò, che aveva seguito ,a sue spese, da vecchio tifoso amaranto, la squadra nelle ultime trasferte 14/15. Ma Mimmo è testa dura e da buon calabrese e reggino, non ha mollato. Mettendoci la faccia ,ovvero, il prestigio personale e le mani in tasca ,ha organizzato un gruppo di imprenditori locali, fra i quali il dott.Pietro Polimeno e il Sig.Fortunato Martino, ed è ripartito dalla serie D con il nome di ASD Reggio Calabria.La nuova Società ha avuto il merito di fidarsi , per l’aspetto tecnico, di una vecchia volpe ,quale Gabriele Martino, che a sua volta ha affidato la squadra all’ex bandiera amaranto ,Ciccio Cozza.L’inizio non è stato brillante e brucia ancora la sconfitta di Roccella dove la squadra ha deluso il gran numero di tifosi al seguito. La falsa partenza è stata attribuita sia alla preparazione estiva iniziata pochi giorni prima dell’inizio del torneo, sia a motivi di ordine logistico dovendosi trasferire tutta l’organizzazione a Cittanova per gli allenamenti, con aggravio di costi. La classifica al termine del girone d’andata puzzava di zona play out . A nostro modo di vedere troppe volte le squadre avversarie erano andate in rete con estrema facilità…come se giocassimo in 10...L’utilizzo con continuità di Licastro, Oggiano, Forgione, Lavrendi ha ridato fiducia all’intera compagine e i risultati sono cominciati ad arrivare.
Delle vicende passate ricorderemo i seguenti punti :
1) La giostra dei possibili acquirenti della Reggina,prima del Nord e poi gli australiani.
2) Il rifiuto dell’ex Presidente Foti , nel consentire all’ ASD Reggio Calabria, l’utilizzo anche parziale e a pagamento, del Sant’Agata.
3) I vari tentativi di Foti , di salvare il salvabile : Scuola Calcio,accordi con Juventus e Lega.
4) Fallimento dichiarato dal tribunale, ovvero la morte commerciale di quell’azienda , che ci aveva dato tantissimi momenti di gioia,ma era incorsa troppe volte in penalizzazioni per non rispettare gli impegni assunti con creditori esterni ed interni.
5)L’appoggio dell’amministrazione Falcolmatà, verso l’ASD Reggio Calabria.
6) I sacrifici economici dell’attuale dirigenza.
Recentemente la dirigenza ha fissato in 7000 il numero dei possibili abbonamenti da sottoscrivere.La domanda che ci poniamo è : “ Quanti di quei tifosi che hanno disertato lo stadio nelle parabola discendente della gestione Foti ,si abboneranno ? E’ chiaro che il tifoso che ama la SUA REGGINA, non potrà sottrarsi a quest’obbligo, senza essere giudicato colpevole e ipocrita.
Praticò non è sputtanato sulla piazza come Foti. Di furbizia si può anche perire. La corda si può tendere, ma bisogna fare attenzione a non spezzarla . Siamo certi che a qualunque porta busserà Praticò gli sarà aperto in nome della fiducia che gode come imprenditore e uomo di sport. Ma un detto locale afferma “ Senza sordi non si canta missa” ( senza soldi non si canta messa),il che significa che ovunque Praticò si rivolgerà non gli verrà negata la disponibilità di calciatori, ma Lotito ebbe a dire :” Pagare soldi e vedere cammello “. Quindi se vogliamo una squadra competitiva, adoperiamoci tutti per raggiungere i 7000 abbonamenti attraverso l’opera di proselitismo.
Spero che l’amico Mimmo Praticò, sulle ali dell’entusiasmo per il ripescaggio, e da ottimo organizzatore ,disponga un servizio abbonamenti per le scuole a prezzi alla portata delle tasche dello studente. I vantaggi che ne deriverebbero sarebbero per entrambi : Gli studenti , in tempo di crisi, non inciderebbero eccessivamente sul bilancio familiare e si affezionerebbero sin da piccoli alla squadra della loro città, rafforzando il nucleo del tifo che sostiene per tutta la partita la squadra.